- 07 aprile 2023

Crisi e occasioni di crescita: la mia passione per la psicoterapia e quella per lo yoga.
Generalmente gli stati di benessere non ci spingono ad un’evoluzione, quando stiamo bene o quando le cose vanno come previsto non ci poniamo domande esistenziali e non ci mettiamo in discussione.
Sono i momenti di sconforto, di sofferenza, le nostre apatie e le progettualità che non si concretizzano che danno il via ai processi di cambiamento.
“E quindi cosa devo fare?”
“Io sto male! Non cambia mai nulla… non cambio mai io.”
Queste frasi, e il vissuto a cui si accompagnano, sono protagoniste di molti dei nostri momenti di crisi in cui cerchiamo disperatamente risposte da noi stessi e da chi, o cosa, ci sta intorno.
Queste stesse frasi e il medesimo vissuto arrivano quasi sempre anche nei percorsi di psicoterapia, nei
momenti più dolorosi di crisi e di cambiamento: “E quindi? Sto male? Cosa Faccio?”.
Per quanto mi riguarda nei momenti di crisi della mia vita ho cercato sollievo al mio stare male in vari
luoghi, ma in due in particolare ho trovato davvero rifugio e sollievo: la psicoterapia e lo yoga.
Ho iniziato il mio primo percorso psicoterapeutico da adolescente e ne ho intrapreso un altro poco prima di specializzarmi alla scuola di psicoterapia, e uno infine quando ho dovuto confrontarmi con un lutto e le mie nuove progettualità.
In che modo mi ha aiutato la psicoterapia?
Mi ha fatto sentire ascoltata, compresa, accolta, ha fatto luce, ha creato storie e ipotesi sul passato, riletto il presente e fatto ipotizzare il futuro.
Per me la psicoterapia è la ricostruzione condivisa della mia storia e mi rende protagonista, non mi lascia delegare all’altro il mio vivere.
Ma questo è per me…



Per lo yoga faccio più fatica a ricordare con sicurezza la mia prima asana, ma credo risalga a poco dopo l’Università insieme ad un mio amico in un circolo Arci con un’insegnante che credeva poco nella performance fisica e molto più nella sfumatura spirituale.
È scoccata subito la passione e da lì in poi ho provato a fare yoga in vari centri e con diversi insegnanti.
Ho sentito dei benefici fisici subito: non avevo più fastidio alla parte bassa della schiena! Per tutta
l’adolescenza e la prima età adulta ho avuto mal di schiena a livello lombare, per via della lordosi della
schiena accentuata e di anni di ginnastica ritmica, la pratica dello yoga mi ha regalato la consapevolezza della mia postura e mi ha aiutato in parte a correggerla.
Ma soprattutto avevo capito che dovevo porre attenzione ad una cosa che viene sempre data per scontata ma che è l’essenza del vivere, ossia dovevo stare attenta a come respiravo.
Potevo respirare, farlo con consapevolezza, concentrarmi sul mio respiro e farlo mi aiutava a gestire i momenti difficili.
Poi per un lungo periodo non so nemmeno perché ho smesso di fare yoga…
Finché nel 2020 durante il periodo di lockdown a causa del Covid, dopo 2 mesi bloccata a casa da sola, ho sentito l’impulso irrefrenabile di ricominciare: volevo evadere da casa mia e dalla paura di rimanerci confinata per sempre.
Così ho iniziato con lo yoga on-line, tutti i giorni mi sembrava di ricominciare a respirare in quella
mezz’ora e di trovare sollievo dalla solitudine, dall’ansia e dai pensieri tristi.
Una volta finito il lockdown non mi è più bastato l’on-line e appena possibile mi sono iscritta ad un
Centro yoga e ho ricominciato a praticarlo in presenza.
In che modo mi aiuta la yoga?
Innanzitutto mi fa respirare, cosa che a volte durante gli impegni quotidiani mi pare di smettere di fare.
Mi crea dello spazio per sentire e per pensare.
Mi dà sollievo nei momenti di affaticamento e tristezza.
Mi avvicina all’intuito e mi rende più creativa.
Mi rende consapevole dei miei limiti, attraverso il corpo e i miei stati mentali e quindi mi porta a
riflettere anche sui miei limiti come professionista e come essere umano.
Ci sono alcuni temi che sono toccati sia dalla disciplina dello yoga che dalla psicologia e che riguardano il senso dell’esistenza dell’individuo e del suo stare al mondo, mi piace poterne avere avere esperienza da due differenti porte di accesso.
Temi come ad esempio l’insicurezza, il modo di vivere le emozioni, l’ansia, gli stati depressivi, la capacità di affermarsi, il poter comunicare quello che si sente per ciò che si è, la ricerca del senso del proprio vivere.
Sia lo yoga che la psicoterapia ci riportano a domande essenziali: come sto? Cosa mi sento e come mi sento? Come mi prendo cura di quello che sento e di quello che sono? Chi sono?
Entrambe fanno stare in ascolto su diversi livelli dai più materiali ai più sottili e ci fanno imparare la cura
e la compassione verso noi stessi, ci fanno tendere alla conoscenza del sé che può essere premessa per l’auto-accettazione intesa come riconoscimento della nostra reale essenza.
Per approfondire
Federica Palatella, Insegnante di yoga
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